Vigneti sparsi in Trentino

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La situazione vitivinicola trentina si caratterizza per numerosi e piccoli vigneti sparsi in varie zone con quote anche molto diverse fra loro e di conseguenza con variazioni climatiche notevoli. Per l’azienda vitivinicola è necessario un controllo capillare della situazione per monitorare le varie fasi fenologiche se si vuole ottenere il massimo dai propri vigneti. L’obiettivo è capire le differenze per poter prendere le giuste decisioni e per farlo abbiamo deciso di analizzare il vigore vegetativo e il contenuto di clorofilla per avere una doppia informazione sulle condizioni fisiologiche delle piante presenti in tre diverse zone.

Mappe di vigore delle sole chiome

Per ogni zona, sono stati analizzati separatamente i due vitigni prescelti: Chardonnay e Pinot Nero. L’analisi delle sole chiome, resa più difficile a causa dell’interfila molto inerbito e di differenti forme di allevamento, ha prodotto risultati molto precisi e ha mostrato sin da subito una grande variabilità sia fra i vari appezzamenti, sia intracampo.

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Vigoria o clorofilla: le differenze

Le mappe della clorofilla, al contrario di quelle del vigore, sono poco influenzate dalle caratteristiche fisiche delle piante, pertanto sono risultate più adatte a confrontare vigneti con differenti gestioni della chioma. La mappa del vigore, al contrario, mostra in primo luogo lo sviluppo vegetativo delle piante ed è correlata particolarmente con la rapidità di crescita e con la dimensione delle chiome. Pertanto, di base, è più adatta a confronti intracampo o a paragonare vigneti con le stesse caratteristiche. Analizzare il contenuto di clorofilla è molto importante per valutare in anticipo le condizioni fisiologiche della vite indipendentemente dallo sviluppo della chioma.

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La situazione a colpo d’occhio

Queste analisi sono servite sia a valutare la situazione nei vigneti di proprietà dell’azienda, sia inquelli dei conferitori d’uva, per mantenere un alto standard nel controllo qualitativo.
Per l’anno successivo si è deciso di proseguire l’attività anticipando i voli a giugno per avere una certa uniformità nello sviluppo delle chiome e per anticipare le lavorazioni delle stesse, evitando del tutto a priori che differenti gestioni possano influenzare le analisi. Il risultato di un controllo così dettagliato dei vigneti dei conferitori permette all’azienda di avere indicazioni sempre precise per uniformare la produzione e ottenere delle uve di qualità più omogenea.

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